Next |
ESTONIA |
In Svezia, come in Italia, ? mezzanotte e due minuti, l?1.02 in Estonia. Questa ? l?ora sulla quale ? fermo, da vent?anni e per sempre, l?orologio di Mikael ?un, che vent?anni fa era un passeggero sul traghetto Estonia in navigazione da Talinn a Stoccolma al comando del capitano Arvo Andresson. La nave aveva a bordo 989 persone, di cui 189 uomini e donne dell?equipaggio, quasi tutti estoni. Il resto erano passeggeri, per la maggior parte svedesi, nonch?, in ordine decrescente, estoni, lettoni, finlandesi, russi, norvegesi, tedeschi, lituani, danesi, marocchini, britannici, olandesi, bielorussi, canadesi, francesi, nigeriani ed ucraini. All?1.02, ora estone, l?Estonia sband? di colpo sulla dritta, dopo che le onde della tempesta che stava affrontando a velocit? forse eccessiva avevano causato il cedimento della celata prodiera e del relativo portellone d?imbarco veicoli, causando l?allagamento del ponte veicoli ed il conseguente sbandamento sulla dritta. In questo frangente l?orologio di Mikael ?un cadde dal tavolo su cui era stato appoggiato e fin? a terra, perdendo la batteria e fermandosi per sempre sull?ora del disastro. Il mayday fu ricevuto debolmente, i soccorsi avviati in ritardo. Prima dell?1.30 l?Estonia si era rovesciato sul lato di dritta: non pi? di 300 o 400 persone erano riuscite a raggiungere i ponti aperti prima che fosse troppo tardi per raggiungere le uscite attraverso corridoi e scalinate rovesciate ed intasate dalla folla. Nessuna scialuppa pot? essere calata, delle zattere gonfiabili pochissime scivolarono in mare ? trascinate e spinte lungo il fianco sinistro, divenuto orizzontale ? con qualcuno a bordo; i salvagente, di tipo antiquato, si rivelarono difficili da indossare e pronti a sfilarsi da soli al primo contatto con l?acqua. Prima delle due di notte l?Estonia si era inabissato di poppa, insieme ad un imprecisato numero di persone. Le altre dovettero nuotare nel mare in tempesta a 10-11 gradi (tempo di sopravvivenza: due-tre ore, se si ha indosso il salvagente per restare a galla dopo che le forze sono venute a mancare) per cercare di raggiungere scialuppe e zattere capovolte, allagate e/o semisgonfie, arrampicarvisi sopra ed attendere i soccorsi. Molti scomparvero in mare (di quelli che non riuscirono a raggiungere una zattera od una scialuppa, sopravvisse solo il secondo ufficiale di macchina Peeter T??r, salvato dal traghetto Isabella) o morirono a decine nelle zattere allagate dall?acqua gelida. I traghetti Mariella, Isabella e Silja Europa recuperarono dal mare rispettivamente 15, 17 e 1 sopravvissuto, mentre elicotteri di soccorso svedesi e finlandesi salvarono altre 104 persone, in parte trasferite sui traghetti (anche il Silja Symphony ed il Finnjet partecipavano ai soccorsi, oltre ad alcune navi da carico) ed in parte in ospedali e centri di primo soccorso allestiti in Svezia e Finlandia. Furono salvate 137 persone (94 passeggeri e 43 membri dell?equipaggio); 852 morirono, tra cui il comandante Andresson e tutti gli ufficiali di coperta (ad eccezione di Einar Kukk, ufficiale della Estline assegnato sull?Estonia solo per familiarizzare con la nave in vista dell?imbarco su un?unit? similare, il Vironia). Solo 95 salme vennero recuperate (58 passeggeri e 37 membri dell?equipaggio), le autopsie conclusero che invariabilmente la causa del decesso era l?ipotermia, o l?annegamento causato dall?ipotermia. Date le condizioni dell?affondamento e del mare, sopravvisse solo il 5 % delle donne a bordo (26), contro il 22 % degli uomini (111); su 15 bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni si salv? solo un dodicenne (Mats Finnanger), mentre su 167 anziani dai 65 anni in su (viaggiavano sull?Estonia varie comitive di pensionati in viaggio organizzato) ne sopravvissero solo due. 852 morti: di gran lunga il peggior disastro navale che abbia mai colpito l?Europa ? e pi? in generale il mondo che si suole definire sviluppato, dove si pensa che simili disastri non abbiano a capitare ? dal 1945 a oggi; in quinto in assoluto, in tempo di pace, nel mondo occidentale, dopo quelli del Sultana (1865), del Titanic (1912), dell?Empress of Ireland (1914) e del General Slocum (1904). Eppure cos? dimenticato al di fuori delle nazioni colpite. A vent?anni di distanza, ho voluto ricordarlo. |
Username | LColombo |
Shipowner | Estonian Shipping Company |
Ship manager | Estline |
IMO Number | 7921033 |
Type of ship | Cruise Ferry |
Year of build and builder | Meyer Werft, Papenburg - 1980 |
Date | |
Place | |
Added on | 28/09/2014 |
Dimension | 919 x 491 |
viewed | 2174 |